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C.F. 98152160176

Palermo, disabile licenziato ingiustamente vince la causa con Mc Donald's

Paolo Bartolone, affetto da una grave forma di diabete, era stato licenziato dodici anni fa dalla società che ha in franchising i ristoranti del colosso del fast food.

Dopo 12 anni a casa, finalmente tornerà al lavoro. Il giudice, infatti, ha deciso che la sua sospensione è stata «illegittima». Il calvario di Paolo Bartolone, 51 anni, disabile al 67 per cento perché colpito da una grave forma di diabete, comincia nel 2008, quando la società Sunfood che ha preso in franchising i ristoranti fast food McDonald’s in città decide di licenziarlo perché la sua disabilità è «incompatibile» con i turni di lavoro previsti dall’azienda. Bartolone lavorava per McDonald’s dal 2000 e si ritrova a spasso da un giorno all’altro, senza ricevere tante spiegazioni. Per un periodo, anche senza alcuna retribuzione.

«Sono stati dodici anni da incubo — dice Bartolone — La mia famiglia si è distrutta, io e mia moglie ci siamo ammalati di depressione. I miei due figli hanno dovuto sopportare tutto questo. Sono stato assunto tra le categorie protette e chissà perché a un certo punto la mia disabilità è diventata un problema». A certificare la «incompatibilità», nel 2008, furono i medici dell’azienda. Adesso, invece, il dispositivo della giudice Paola Marino lo definisce «idoneo alle mansioni, con le medesime limitazioni accertate sino alla data del licenziamento».

«Un grande traguardo — dice l’avvocata Flora D’Alia — che ha ridato dignità a un lavoratore discriminato per la sua disabilità. È stata una battaglia dura, l’abbiamo vinta perché ci abbiamo creduto davvero. Anche i nostri consulenti di parte sono stati preziosi. L’azienda ha utilizzato il parere del medico aziendale come espediente per “inventare” un’inidoneità che potesse giustificare la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione, il che dal punto di vista giuridico è un abuso. Adesso aspettiamo le motivazioni».

Tratto da: La Repubblica Palermo, Claudia Brunetto, 23 febbraio 2020