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Diabetologi riuniti a Firenze: prevenzione primaria unico argine contro l’epidemia di malattie metaboliche

La gestione del diabete richiede un nuovo modello assistenziale che punti sulla prevenzione primaria (screening e interventi sugli stili di vita), sull’approccio interdisciplinare e sulla prossimità dei team specialistici che garantisca l’accesso all’innovazione, tecnologica e farmacologica, in maniera equa su tutto il territorio. 

Su questi temi si confronteranno gli oltre 1.500 ospiti attesi ai lavori del XXIV Congresso Nazionale dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD), da titolo “Dalla ricerca alla pratica clinica, dall’ospedale al territorio: da Firenze per un nuovo Rinascimento nell’assistenza alle persone con diabete” (Firenze 5-8 novembre)

«Si dice che il diabete rappresenti il prototipo delle malattie croniche, ciò suggerisce che trovare delle strategie efficaci per la prevenzione, gestione e il trattamento del diabete è funzionale anche per affrontare tutte le altre patologie a lungo termine, che rappresentano la vera sfida per Paesi come l’Italia, ad economia matura, bassa natalità e invecchiamento crescente», dichiara Graziano Di Cianni, presidente nazionale AMD.

I diabetologi sottolineano la necessità di un percorso integrato che tenga conto di tutti gli attori coinvolti nell’assistenza alle persone con diabete e di tutti gli strumenti utili per migliorare l’efficienza della presa in cura. «Il Team diabetologico composto da diabetologi, infermieri, podologi, psicologi, dietisti ecc. è il solo che può garantire al paziente un’assistenza a 360 gradi. Ma non solo, è fondamentale premere l’acceleratore sulla telemedicina, per essere più vicini ai pazienti, e sulla digitalizzazione in sanità per un utilizzo intelligente dei dati sanitari a sostegno di una qualità di cura sempre migliore a beneficio della salute delle persone e del nostro Servizio Sanitario Nazionale», afferma Di Cianni,.

La raccolta e l’analisi degli Annali AMD avviate nel 2006 hanno reso disponibili dati di ricerca osservazionale, che consentono di monitorare l’andamento dell’assistenza diabetologica in Italia. Il corretto utilizzo di questi dati, soprattutto attraverso strumenti di Intelligenza Artificiale, può rappresentare un vero supporto per il diabetologo, per l’adozione dei più adeguati strumenti organizzativi, clinici e terapeutici. «Come correttamente emerso durante questa prima giornata di lavori congressuali, è prioritario intervenire sul tema della prevenzione per ridurre l’impatto di patologie metaboliche e ridisegnare un modello assistenziale per il diabete che tenga conto dei reali bisogni dei nostri pazienti: per fare questo sono necessarie risorse, ma soprattutto un utilizzo ottimale di queste, per un rinascimento della diabetologia sul territorio, all’interno dei nuovi setting assistenziali, come le Case della Salute nelle quali il diabete e i team diabetologici dovranno continuare a mantenere una loro identità e specialità», conclude Riccardo Candido, vice presidente nazionale AMD.

Tratto da: Healthdesk, 06 novembre 2023