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Colesterolo alto, un aiuto da steroli e dieta mediterranea

Un nuovo studio italiano, pubblicato su Nutrients, mostra un effetto sinergico tra gli effetti ipocolesterolemizzanti degli steroli vegetali e i componenti bioattivi presenti nella dieta mediterranea.

Le malattie cardiovascolari aterosclerotiche (ASCVD) costituiscono ancora una delle principali cause di morte e morbilità in molte parti del mondo. L'ipercolesterolemia e gli stili di vita poco salutari sono tra i principali fattori di rischio per tali patologie.

Migliorare le abitudini alimentari e ottimizzare i livelli di colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL-C) sembrano essere strumenti efficaci per ridurre il rischio di ASCVD nella popolazione generale. È stato costantemente dimostrato in metanalisi, studi di coorte e studi clinici randomizzati, che la dieta mediterranea è associata a una ridotta morbilità e mortalità cardiovascolare. Uno stile di vita sano potrebbe poi essere supportato dall'integrazione con alcuni composti bioattivi alimentari di comprovata efficacia nei pazienti lievemente ipercolesterolemici, che non necessitano di trattamento con statine. A questo proposito, una recente metanalisi di 13 studi clinici randomizzati ha concluso che l'integrazione di steroli vegetali è sicura e può ridurre il colesterolo LDL in media di 12,14 mg/dL, con miglioramenti maggiori per dosi di 2 gr/giorno e in soggetti con livelli plasmatici di LDL-C >140 mg/dL al basale.

I risultati dello studio mostrano che l'integrazione con fitosteroli ha portato a una significativa riduzione del colesterolo totale e del colesterolo LDL rispetto al gruppo placebo e che tale riduzione era più marcata nei soggetti che seguivano fedelmente la dieta mediterranea rispetto agli altri partecipanti. Una possibile spiegazione di questa osservazione potrebbe essere legata alla maggiore quantità di polifenoli normalmente presenti nella dieta mediterranea. Tali composti esercitano una leggera inibizione della sintesi del colesterolo dovuta all'inibizione della HMGCoA reduttasi, il loro effetto potrebbe così teoricamente potenziare gli effetti ipocolesterolemici dei fitosteroli che agiscono sull'assorbimento del colesterolo da parte dell'intestino. Naturalmente, è di fondamentale importanza che ulteriori studi clinici a lungo termine esaminino anche i biomarcatori per l'assorbimento intestinale del colesterolo per garantire un'interpretazione più precisa dei risultati. "Nel complesso, una volta che i nostri dati saranno confermati in studi più ampi, il prodotto testato potrebbe rappresentare un'opzione terapeutica efficace e sicura per migliorare la colesterolemia nella popolazione" concludono gli autori.

Paolo Levantino - Farmacista clinico

fonte: Farmacista33 

Riferimenti bibliografici:

Nutrients

Tratto da: Dica33, 14 febbraio 2024