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Sindrome metabolica e analisi del rischio: un’accoppiata vincente

Si chiama Refs, Reverse Engineering and Forward Simulation, la piattaforma analitica di ultima generazione in grado di predire il futuro rischio individuale di sindrome metabolica, una condizione che può portare a malattie cardiache croniche, ictus e diabete e che è responsabile di quasi il 20 per cento dei costi complessivi di assistenza sanitaria negli Stati Uniti. Questi, almeno, sono i risultati di uno studio sull’American Journal of Managed Care condotto da Aetna e Gns Healthcare, fornitori leader di prodotti e servizi per le grandi analisi di dati in ambito sanitario. «L'integrazione di informazioni da molteplici fonti aiuta a prevedere e personalizzare il rischio del paziente» esordisce Gregory Steinberg, capo della innovazione clinica all’Aetna Innovation Labs, sottolineando che l’approccio analitico contribuisce a migliorare la salute delle persone con sindrome metabolica riducendo i costi associati. «L’aspetto innovativo dello studio è che le nostre analisi possono identificare non solo i pazienti con maggiori probabilità di ammalarsi, ma anche i fattori di rischio più rilevanti nel singolo caso e gli interventi correttivi con il maggiore impatto individuale» aggiunge Colin Hill, co-fondatore di GNS, che ha analizzato i dati di quasi 37.000 assistiti da Aetna, un provider sanitario con oltre 40 milioni di iscritti, che avevano preso parte a uno screening per la sindrome metabolica. Per ogni partecipante i ricercatori hanno usato una scala che misura il rischio percentuale di esposizione a ciascuno dei cinque fattori di sindrome metabolica individuati dall’analisi, personalizzando le future probabilità di malattia. «In un paziente che mostra due dei cinque fattori di rischio, REFS stima quali altri fattori di rischio potrebbero contribuire a sviluppare la sindrome metabolica» riprende Steinberg. Il modello analitico sviluppato da GNS serve anche a identificare il rischio di malattia associato all’aderenza al follow-up e ai farmaci prescritti. «Per esempio, una visita ambulatoriale dal medico di famiglia abbassa le probabilità di sviluppare la sindrome metabolica in quasi il 90 per cento delle persone. Inoltre, la riduzione della circonferenza della vita e un buon controllo glicemico producono gli effetti migliori sul rischio di malattia e sui costi sanitari» conclude Hill.
AJMC Published Online: June 26, 2014
Tratto da: Doctor33, 11 luglio 2014