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Sette precetti, un cuore sano

 

Definito in modo chiaro e semplice tutto quello che è necessario fare (e non fare) per una salute cardiovascolare ideale.
Sette principi preziosi, sette passi fondamentali per la salute del nostro cuore. L'American Heart Assosiation le ha elencate sulla rivista Circulation. Si tratta di regole semplici e già conosciute, ma che hanno il merito di definire in modo chiaro tutto quello che è necessario fare per una salute cardiovascolare ideale. Il dott. Stefano Aglieri, responsabile della Riabilitazione cardio-respiratoria di Humanitas, le spiega una per una.
1-     Non fumare o smettere di farlo: "È ormai appurato che il fumo, anche quello passivo, aumenta il rischio di malattie cardiovascolari in modo determinante. Rappresenta infatti uno dei fattori di rischio più importanti".
2-     Avere un indice di massa corporea inferiore a 25 kg/m2 (calcolato dividendo il peso per l'altezza al quadrato): "Il peso eccessivo e l'eccesso di grasso corporeo sono un altro fattore di rischio per la salute del cuore. Predispongono cioè alle malattie cardiovascolari, favorendo la formazione delle cosiddette placche ‘aterogene' sulle pareti delle arterie, che possono essere il punto in cui si forma un'occlusione all'origine della sindrome coronarica acuta".
3-     Fare almeno 150 minuti di esercizio fisico moderato o 75 minuti di esercizio intenso a settimana: "L'esercizio fisico riduce il rischio di malattie cardiovascolari. Deve essere fatto in modo regolare e continuativo, per almeno mezz'ora, e deve essere di tipo sottomassimale o aerobico ossia, che permetta di bruciare i grassi".
4-     Seguire una dieta equilibrata, mangiando soprattutto frutta e verdura (quattro - cinque volte al giorno), cereali, pesce (almeno 2 volte a settimana), carni magre, cibi con pochi grassi, non bere bevande zuccherate, ridurre a meno di 1,5 grammi il consumo quotidiano di sale: "La dieta è un'altra pietra miliare della prevenzione delle patologie cardiovascolari (oltre che di quelle oncologiche). Le buone abitudini alimentari abbassano infatti di molto il rischio cardiaco. In particolare, troppo sale predispone all'ipertensione arteriosa, è quindi consigliabile aggiungerlo il meno possibile agli alimenti. Fare attenzione inoltre a non assumere calorie in eccesso e inutili, come ad esempio quelle delle bevande zuccherate, e preferire i grassi polinsaturi a quelli di origine animale, che contengono colesterolo. Frutta, verdura e cereali infine abbassano le probabilità che si formino le placche aterogene nelle arterie e quindi anche nelle coronarie".
5-     Avere il colesterolo totale inferiore a 200 mg/dL: "Anche il colesterolo è tra i fattori di rischio più importanti. Se raggiunge valori eccessivi, predispone alle malattie cardiovascolari. È bene quindi mantenerlo su valori normali, evitando alimenti di origine animale come ad esempio i salumi e i latticini; nell'ambito del colesterolo è importante che la frazione HDL ( quello "buono") sia elevata e al contrario la LDL ( quello cattivo) sia bassa. ".
6-     Avere la pressione arteriosa intorno ai valori 120/80 mm Hg: "L'ipertensione causa uno stress eccessivo alle pareti arteriose e può a sua volta favorire la formazione di placche aterogene, favorendo ancora una volta il rischio cardiovascolare. La pressione va tenuta sotto controllo con una dieta iposodica e, se serve, con i farmaci".
7-     Avere la glicemia a digiuno inferiore a 100 mg/dL: "La glicemia è il valore di glucosio nel sangue. Se a digiuno è superiore a 100, rappresenta un segnale della possibile presenza di diabete, che deve essere diagnosticato, corretto o prevenuto ( con una dieta equilibrata). Il diabete danneggia i vasi sanguigni, soprattutto a livello del microcircolo".
"Sempre in relazione alle regole per un cuore sano, ricordo che a febbraio Circulation ha pubblicato un altro interessante e 'pesante' studio clinico (OASIS) sulla riduzione del profilo di rischio cardiovascolare e sull'importanza della prevenzione secondaria - continua il dott. Aglieri -.
Condotto su circa 19 mila pazienti nel mondo, tutti con alle spalle un episodio di sindrome coronarica acuta recente, ha dimostrato che il cambiamento di stile di vita non solo è consigliabile ma rappresenta una vera e propria terapia. Nei pazienti che hanno seguito le tre regole fondamentali, niente fumo, dieta sana e attività fisica regolare, è stata osservata nei primi sei mesi una riduzione dell'incidenza di un secondo evento cardiovascolare acuto e di eventi maggiori di ben il 50 per cento rispetto a coloro che non hanno aderito a tali indicazioni. Il rischio si era cioè dimezzato, indipendentemente dalla terapia farmacologica che i pazienti in maggioranza avevano seguito correttamente. A questo punto lascio le dovute considerazioni ai lettori, ma mi sembra obbligatorio investire molto in questa direzione e naturalmente consigliare fortemente ai nostri cardiopatici un drastico cambiamento dello stile di vita".
Tratto da: Humanitas Salute, 24 marzo 2010