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Diabete di tipo 1, metformina potrebbe essere utile negli adolescenti obesi

Negli adolescenti obesi o in sovrappeso affetti da diabete di tipo 1, l'aggiunta di metformina alla terapia insulinica potrebbe contribuire ad abbassare i loro livelli di emoglobina glicata (HbA1c) e a ridurre la resistenza all'insulina. È quanto emerge da uno studio randomizzato e controllato con placebo pubblicato di recente su PLoS ONE.

Quando si parla di diabete di tipo 1, il peso è ampiamente considerato un argomento off-limits, in quanto è una caratteristica associata più spesso al diabete di tipo 2. Tuttavia, vi sono forti evidenze che la terapia insulinica intensiva può portare ad aumento di peso e che gli individui con diabete di tipo 1 in sovrappeso devono affrontare sfide uniche nel controllo della glicemia. I ricercatori stanno quindi cercando di sviluppare trattamenti che possono contribuire al controllo glicemico in aggiunta all’insulina.

Tra le possibili cause alla base dello scarso controllo glicemico in questi pazienti è stata proposta l’insulino-resistenza. Nonostante ciò, il ruolo della metformina (farmaco ad azione insulino-sensibilizzante), nel mantenimento del controllo glicemico in questi pazienti finora non era chiaro e gli studi condotti ad oggi hanno dato risultati per lo più contrastanti.

Per saperne di più, un gruppo di ricercatori coordinati da Benjamin Udoka Nwosu, della University of Massachusetts di Worcester, ha eseguito uno studio in doppio cieco della durata di 12 mesi (3 di run-in e 9 di intervento) su 28 pazienti (13 maschi e 15 femmine) in sovrappeso o obesi affetti da diabete di tipo 1 da oltre 12 mesi, con un’età compresa tra 10 e 20 anni e un livello basale di HbA1c > 8%.

Dopo la fase di run in, 15 pazienti sono stati assegnati al trattamento con metformina 1000 mg/die o un placebo, in aggiunta alla terapia insulinica per un periodo di 9 mesi. Questo dosaggio è stato scelto perché una dose superiore avrebbe potuto portare a una grave ipoglicemia nei pazienti sottoposti a terapia insulinica.

Nel gruppo trattato con metformina, gli autori hanno osservato una riduzione della dose totale giornaliera di insulina per kg di peso corporeo, tuttavia non significativa (0,90 unità/kg/die contro 1,15; P = 0,221). Inoltre, alla fine dello studio, hanno trovato una riduzione dello 0,4% dei livelli di HbA1c nel gruppo trattato con l’ipoglicemizzante orale rispetto al gruppo di controllo (9,46% contro 9,85%; P = 0,903), senza un aumento degli episodi di ipoglicemia.

Nella discussione, i ricercatori fanno notare che i loro risultati non sono necessariamente conclusivi perché il loro campione era molto ristretto, e questo potrebbe essere uno dei motivi per cui le differenze tra i due gruppi non sono risultate statisticamente significative.

Le differenze, anche se non statisticamente significative, sono state però ritenute clinicamente significative dagli autori.

“Questa riduzione dell’HbA1c suggerisce che l'insulino-resistenza associata all'adiposità potrebbe essere uno dei meccanismi principali alla base dello scarso controllo glicemico in questi pazienti, mentre altri fattori, come i fattori socio-demografici, ormonali, e terapeutici, potrebbero svolgere un ruolo secondario sul controllo glicemico in questa popolazione” concludono Udoka Nwosu e i colleghi.

B. Udoka Nwosu, et al. A Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled Trial of Adjunctive Metformin Therapy in Overweight/Obese Youth with Type 1 Diabetes. PLoS ONE 10(9): e0137525. doi:10.1371/journal.pone.0137525.

Tratto da: Pharmastar, Alessandra Terzaghi, 17 aprile 2016