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C.F. 98152160176

Trattamento medico e opzioni di rivascolarizzazione nei pazienti con diabete di tipo 2 e malattia coronarica

Non è del tutto chiaro quale sia la migliore strategia terapeutica nei pazienti diabetici con malattia coronarica stabile. Inoltre, gli studi precedenti non hanno stratificato il rischio in relazione ai dettagli angiografici (es. numero di segmenti interessati) ed alla frazione di eiezione basale. Questo studio ha valutato l’impatto della terapia medica ottimale (OMT) in associazione alla rivascolarizzazione percutanea (PCI) o chirurgica (CABG) su outcome funzionali ed hard a lungo termine.

Materiali e metodi

 In questo studio sono stati combinati dati da 3 studi clinici finanziati a livello federale USA (BARI-2D, COURAGE, FREEDOM). L’endpoint primario era un 3-point MACE (morte cardiovascolare, infarto o ictus non fatali).

Risultati principali

Lo studio ha incluso 5034 pazienti, dei quali il 15% avevano una frazione di eiezione <15% ed il 77% avevano una coronaropatia multivasale. Durante un f-up mediano di 4.5 anni, la strategia terapeutica OMT+CABG è risultata significativamente superiore a OMT+PCI, riducendo del 39% l’endpoint primario, del 34% la morte e del 50% l’infarto non fatale, anche se con un aumento non significativo del rischio di ictus. La strategia OMT+CABG, ma non quella OMT+PCI è risultata superiore alla OMT da sola.

Conclusioni

La strategia terapeutica preferita per i pazienti con coronaropatia stabile è l’associazione di CABG+OTM. Studi precedenti hanno messo in discussione il ruolo della rivascolarizzazione coronarica in pazienti diabetici con coronaropatia asintomatica, suggerendo che una strategia conservativa basata sulla OMT iniziale conducesse a simili benefici nel tempo rispetto alla rivascolarizzazione precoce. Non è chiaro quanto questo si applichi anche ai pazienti con coronaropatia sintomatica stabile. Contemporaneamente, è stato documentato e più volte confermato come la migliore strategia di rivascolarizzazione per il paziente diabetico sia il CABG e non la PCI. I risultati del presente studio dimostrano un beneficio aggiuntivo della CABG, ma non della PCI, rispetto alla sola OMT in pazienti diabetici con coronaropatia stabile. Non viene fatto qui esplicito riferimento alla presenza di sintomi, ma è opportuno ricordare che la coronaropatia nei pazienti diabetici è spesso silente. I risultati di questo studio, derivante dalla combinazione di dati di studi precedentemente pubblicati, sono importanti perché contribuiscono a definire il gold-standard della terapia del paziente diabetico coronaropatico.

Tratto da: Cardiolink, 21 ottobre 2016