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Insufficienza cardiaca, prevenire fattori di rischio nella mezza etā riduce il rischio futuro

La prevenzione dello sviluppo di ipertensione, obesità e diabete mellito dai 45 ai 55 anni può comportare una riduzione fino all'86% del rischio di sviluppare un'insufficienza cardiaca nel resto della vita, secondo quanto si legge in un articolo appena pubblicato su Jacc: Heart Failure, primo firmatario Faraz Ahmad del Dipartimento di medicina preventiva alla Northwestern University di Chicago, in Illinois. «I circa 5,7 milioni di adulti che negli Stati Uniti soffrono di scompenso cardiaco devono affrontare non solo una significativa riduzione della loro qualità di vita, ma anche tassi di mortalità significativamente più elevati» scrivono gli autori, ricordando che l'ipertensione, l'obesità e il diabete sono condizioni altamente prevalenti e prevenibili note per predisporre all'insufficienza cardiaca.

Partendo da questi presupposti, i ricercatori hanno condotto un'analisi di popolazione in diverse comunità su tutto il territorio statunitense, scoprendo che all'età di 45 e 55 anni, rispettivamente, il 53,2% e il 43,7% dei partecipanti erano liberi da ipertensione, obesità e diabete. In particolare, i dati riferiti all'età indice di 45 anni, hanno permesso di identificare 1.677 casi di insufficienza cardiaca incidente, mentre all'età indice di 55 anni, i casi di insufficienza cardiaca incidente identificati sono stati 2.976. Ma il risultato più interessante che emerge dallo studio è che all'età di 45 e 55 anni le persone senza ipertensione, obesità e diabete hanno un rischio notevolmente inferiore agli altri di sviluppare insufficienza cardiaca. «Questo modello è stato osservato indistintamente in entrambi i generi e nelle diverse etnie, nera e caucasica dei partecipanti» riprende il ricercatore, precisando che la presenza di diabete, in particolare, risulta strettamente legata a una riduzione della sopravvivenza libera da scompenso di cuore.

«In altri termini, i non diabetici vivono senza insufficienza cardiaca in media tra 8,6 e 10,6 anni in più dei diabetici» si legge nell'articolo. Ma non solo: all'età di 45 anni gli uomini senza i tre fattori di rischio vivono in media 10,6 anni in più senza scompenso di cuore, mentre nelle donne la sopravvivenza media arriva a 14,9 anni. «Risultati analoghi emergono anche per l'età indice di 55 anni» afferma Ahmad, spiegando che questo studio migliora la comprensione del ruolo giocato dai fattori di rischio, singoli o associati fra loro, che nella mezza età favoriscono la futura comparsa di scompenso di cuore». «Dato l'aumento dell'incidenza di scompenso cardiaco è importante accelerare l'attività di ricerca sulla sua prevenzione» sottolinea in un nota di commento Christopher O'Connor, direttore responsabile di Jacc: Heart Failure, rivista edita dall'American College of Cardiology Foundation.

Jacc: Heart Failure 2016. doi: 10.1016/j.jchf.2016.08.001

https://dx.doi.org/10.1016/j.jchf.2016.08.001

Tratto da: Doctornews, 03 dicembre 2016