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Sanitā Lombardia. Bertolaso riforma accessi PS, nei DEA obbligo di ricoverare

Le strutture ospedaliere, pubbliche e private, della Lombardia dovranno garantire "l'immediata accoglienza" del paziente nelle degenze e la continuità della presa in carico. Il tempo di permanenza in Pronto Soccorso non dovrà superare le 8 ore.

Lo stabilisce una delibera di riordino di strutture, attività e ruoli del personale medico nell'ambito della rete emergenza urgenza ospedaliera approvata oggi dalla Giunta regionale della Lombardia su proposta dell'assessore al Welfare Guido Bertolaso. L'indisponibilità di posti letto nelle sezioni di degenza ospedaliere- spiega una nota di palazzo Lombardia- "non potrà essere giustificazione sufficiente a impedire l'immediato ricovero del paziente" da parte del medico di Pronto Soccorso: per i pazienti con necessità di trattamenti complessi, nelle strutture sede di DEA di I e II livello (rispettivamente 44 e 13) "dovrà infatti essere sempre prevista una Unità Operativa complessa di 'Pronto Soccorso e Medicina d'Emergenza-Urgenza', che comprenda, oltre al Pronto Soccorso, attività di OBI (Osservazione Breve Intensiva) e degenza di Medicina d'Emergenza-Urgenza".

Per i pazienti a bassa complessità (quelli meno gravi), vengono invece implementati due percorsi: uno extraospedaliero, con il potenziamento della Centrale Medica Integrata (creata nel 2022) e dei team di risposta rapida (medico-infermieristico) per le cure domiciliari del paziente anziano e fragile, e un altro intraospedaliero con la predisposizione, in ogni DEA, di un ambulatorio.

Nel corso del 2022 sono stati quasi 3,5 milioni gli accessi di pazienti ai servizi di Pronto Soccorso della Regione Lombardia che attualmente conta 99 strutture (esclusi i Punti di Primo Intervento): 57 con Dea e 42 con solo Pronto Soccorso. "Cambiamo l'approccio- sottolinea Bertolaso- e con esso l'organizzazione non solo del Pronto Soccorso ma di tutto il settore dell'emergenza e dell'urgenza, dal momento della chiamata al 112 o della richiesta di aiuto del paziente fino alla conclusione del percorso di assistenza". Areu monitorizzerà gli indicatori di affollamento dei Pronto Soccorso, i modelli organizzativi del Sistema Emergenza-Urgenza integrato e il flusso dei ricoveri da Pronto soccorso. Nell'obiettivo di ridurre i tempi di attesa, dice ancora Bertolaso, "molti problemi possono essere risolti con la telemedicina, evitando così che i pazienti si rechino in ospedale".

La specialità di Medicina di Emergenza e Urgenza (MEU)- ammette l'assessore- "registra attualmente una grave carenza di professionisti e progressiva riduzione di attrattività (40% delle borse di Specializzazione MEU non state assegnate negli ultimi anni)".

Tratto da: Salute Domani, 03 agosto 2023