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Diabete di tipo 2, smettere di fumare riduce il rischio fino al 40%. Report OMS

Smettere di fumare riduce fino al 40% il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 e nei diabetici aiuta a prevenire il peggioramento delle numerose gravi comorbilità della malattia, secondo quanto riportato in un nuovo documento pubblicato congiuntamente dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dalla Federazione Internazionale del Diabete (IDF) e dall'Università di Newcastle, Callaghan, Australia.

Dal momento che il diabete di tipo 2 rappresenta una delle malattie croniche più diffuse a livello mondiale e la nona causa di decesso a livello globale, la possibilità di ridurne il rischio e il peggioramento smettendo di fumare si aggiunge all’urgenza di abbandonare l’abitudine al fumo come interesse di salute pubblica.

L’uso del tabacco aumenta in misura sostanziale il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, che rappresentano una complicanza critica per le persone con diabete di tipo 2. Il fumo peggiora la neuropatia diabetica e le ulcere del piede e ritarda la guarigione delle ferite, inoltre danneggia i vasi sanguigni della retina aumentando il rischio di retinopatia diabetica e di perdita della vista nelle persone con diabete di tipo 2. In aggiunta, l'uso del tabacco e l'esposizione al fumo passivo possono provocare l'insorgenza del diabete di tipo 2 in età precoce, quindi smettere di fumare riduce questi rischi e porta a migliori risultati di salute a lungo termine.

Fisiopatologia del consumo di tabacco e sviluppo del diabete di tipo 2

La ricerca ha indicato che la nicotina, uno dei componenti altamente tossici del fumo di tabacco, compromette la funzione e la massa delle cellule β pancreatiche che influenzano la sintesi di insulina e la regolazione della produzione di glucosio, svolgendo un ruolo importante nell'insorgenza del diabete di tipo 2.

Le evidenze suggeriscono che la nicotina induce resistenza all’insulina attraverso l’attivazione dello stress ossidativo. Una compromissione acuta della tolleranza al glucosio e un aumento della resistenza all'insulina sono state osservate nei fumatori sia attivi che passivi come conseguenza del consumo di sole tre sigarette.

Complicanze del diabete di tipo 2 legate al fumo

L’intensità del fumo (ovvero il numero di sigarette fumate al giorno) e la modalità (cioè fumo attivo o esposizione al fumo passivo) svolgono un ruolo nel rischio di sviluppare complicanze del diabete. L’uso del tabacco, un fattore di rischio significativo per le malattie cardiovascolari, che rappresentano una complicanza cruciale del diabete di tipo 2, è legato all’insorgenza precoce di complicanze microvascolari e può aggravare le complicanze dovute al diabete di tipo 2.

La nefropatia è un’altra grave complicanza e una delle principali cause di insufficienza renale allo stadio terminale. L’uso del tabacco è stato confermato come un fattore di rischio indipendente per l’insorgenza e la progressione della nefropatia diabetica e dell’insufficienza renale nelle persone con diabete di tipo 2.

Fumare può contribuire al danno ai nervi, portando alla neuropatia diabetica. Può anche provocare una cattiva circolazione sanguigna e danni ai nervi dei piedi, aumentando il rischio di ulcere, infezioni e, nei casi più gravi, amputazioni. Sia l’uso del tabacco che il diabete di tipo 2 possono avere un impatto negativo sulla salute orale e compromettere la capacità di guarigione delle ferite. Inoltre il fumo può danneggiare i vasi sanguigni della retina, portando potenzialmente alla retinopatia diabetica e causando quindi la perdita della vista nelle persone con diabete di tipo 2.

Anche il fumo passivo impatta sullo sviluppo del diabete di tipo 2

Il fumo di tabacco contiene oltre 7.000 sostanze chimiche, almeno 69 delle quali riconosciute come causa di cancro. Alcune centinaia sono dannose per la salute anche in coloro che sono esposti al fumo passivo, al quale sono attribuiti ogni anno circa 1,3 milioni degli oltre 8,7 milioni di decessi dovuti al tabacco. Diverse revisioni sistematiche della letteratura hanno mostrato un’associazione significativa tra esposizione al fumo passivo e aumento del rischio di diabete di tipo 2, così come è stato scoperto che molte delle complicanze associate al diabete di tipo 2 si sviluppano anche attraverso l'inalazione passiva del fumo.

Impatto dei nuovi sistemi di inalazione della nicotina

Nonostante le limitate evidenze disponibili, la ricerca indica che l’uso della sigaretta elettronica è associato a una maggiore intolleranza al glucosio e a un elevato rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Riguardo invece ai prodotti del tabacco riscaldato, per via della loro relativa novità la ricerca è ancora preliminare, tuttavia le prime ricerche hanno evidenziato che aumentano il rischio di diabete di tipo 2. Gli studi sulle emissioni secondarie dei prodotti del tabacco riscaldati suggeriscono che espongono sia gli utenti che gli astanti ad alcune delle stesse sostanze chimiche presenti nel fumo di sigaretta, anche se a livelli inferiori per gli astanti.

Quali conseguenze sul diabete se si smette di fumare?

Sono state condotte ampie ricerche sull'impatto della cessazione del fumo sul diabete di tipo 2 e sulle sue complicanze. Nel complesso è emerso che la cessazione del fumo è associata a un ridotto rischio di malattie cardiovascolari e di mortalità tra i fumatori con diabete di tipo 2 e che riduce in primo luogo anche il rischio a lungo termine di sviluppare la malattia, nonostante un aumento transitorio del peso corporeo. I benefici per la salute aumentano con l’aumentare della durata della sospensione.

«Gli operatori sanitari svolgono un ruolo vitale nel motivare e guidare le persone con diabete di tipo 2 nel loro percorso verso l'abbandono del tabacco» ha affermato Ruediger Krech, direttore del Dipartimento di Promozione della Salute presso l'Organizzazione Mondiale della Sanità a Ginevra, Svizzera. «Allo stesso tempo, i governi devono compiere il passo cruciale per garantire che tutti i luoghi pubblici chiusi, i luoghi di lavoro e i trasporti pubblici siano completamente privi di fumo. Questi interventi sono salvaguardie essenziali contro l'insorgenza e la progressione di questa e di molte altre malattie croniche».

Nonostante i dati limitati, è importante che le persone con diabete di tipo 2 evitino l’uso del tabacco come parte della gestione del diabete, hanno concluso gli autori del documento. La ricerca qualitativa condotta tra i fumatori con diabete di tipo 2 ha rivelato che le idee sbagliate sulla cessazione del fumo, comprese le preoccupazioni sull’aumento di peso post-cessazione, l’influenza dei coetanei fumatori e l’aspetto psicologico della dipendenza, hanno portato ad atteggiamenti negativi nei confronti della cessazione del fumo. Questi risultati sottolineano fortemente l’imperativo di interventi completi e personalizzati, che comprendano sia interventi comportamentali che farmacologici, per aumentare i tassi di successo della cessazione dal fumo.

Le raccomandazioni dell’OMS sugli interventi farmacologici e a livello di popolazione per garantire l’accesso a un supporto completo per la cessazione del fumo comprendono:

  • Consigli da parte degli operatori sanitari su come smettere di usare il tabacco, che di solito durano solo pochi minuti e vengono forniti a tutti i consumatori nel corso di una consultazione di routine
  • Servizi telefonici gratuiti in grado di fornire consulenza sia proattiva che reattiva
  • mCessation e chatbot: un sistema di messaggistica bidirezionale basato sulla libreria di contenuti mCessation, che guida i consumatori di tabacco attraverso un programma di supporto per smettere di fumare tramite SMS della durata di sei mesi. L’OMS ha anche sviluppato chatbot in collaborazione con WhatsApp, WeChat e Viber per offrire ai consumatori di tabacco i migliori consigli su come smettere di fumare
  • Interventi farmacologici: a tutti i consumatori di tabacco che vogliono smettere dovrebbe essere fornita la terapia sostitutiva con nicotina, bupropione e vareniclina.

Referenze

Tobacco and diabetes. WHO tobacco knowledge summaries. November 2023.

Tratto da: Pharmastar, Davide Cavaleri, 01 dicembre 2023